51. ChatGPT accessibile dall’Italia?
Care e cari, domani, Primo maggio, è la festa dei lavoratori e mi sono chiesto quali fossero i rapporti fra letteratura e mondo del lavoro. Molti anni fa, quando ancora non sapevo dell’esistenza della letteratura industriale tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, lessi per puro caso il Memoriale di Paolo Volponi, il cui protagonista lavora in una fabbrica del Nord Italia e vive una situazione alienante per il rapporto che instaura con le macchine. Oggi esistono altre forme di alienazione lavorativa, si pensi per esempio a tutto il tema degli eSport, che in Italia è ancora poco presente ma che in altri paesi, in particolare in Corea Del Sud e in Cina, rappresenta per tante persone, non solo giovanissimi, un lavoro (se volete capirne di più, guardate questo video). Per coloro che non conoscono gli eSport, vi basti sapere che sono competizioni sportive con i videogiochi. Ci sono i giocatori, gli arbitri, gli allenatori, il pubblico, i tornei, i montepremi. Il problema è che i giocatori trascorrono tantissime ore al computer ogni giorno per imparare nuove tecniche e allenarsi, isolandosi dal mondo reale sempre più. Persone con uno stipendio, persone che vivono di questo stipendio e quindi obbligate a fare del loro meglio per conservare tale stipendio. Se pensate che sia una nicchia, considerate che in tutto il mondo è un settore che genera più di un miliardo di dollari ogni anno e con una previsione di cinque miliardi entro il 2030.
In Oriente gli eSport stanno ispirando sempre più anche la letteratura e ve lo segnalo perché il biennio 2023-2024 potrebbe essere una svolta nel nostro paese, stando ad alcune indiscrezioni che mi sono giunte dalla Fiera del Libro di Londra, che si è chiusa di recente.
È in corso il Maggio dei libri, iniziativa nata nel 2011 che si ripete ogni anno e che celebra il valore sociale dei libri come crescita personale dei lettori.
Archer City è un paesino di poche anime in Texas e Il Post ha raccontato una storia interessante su una libreria di libri usati.
Torna il prossimo fine settimana Buk a Modena, il festival della piccola e media editoria. Qui potete trovare il programma.
É ritornato attivo in Italia ChatGPT dopo un periodo di sospensione. Alcune novità importanti di utilizzo e ne parlerò nei corsi in partenza l’8 e il 9 maggio (ogni corso sarà di 4 lezioni). Ho deciso di tenere fino a domenica 7 maggio il costo scontato del 27%, se qualcuno volesse conoscere questo strumento che cambierà sempre più la nostra quotidianità.
Se entrate in una qualsiasi libreria italiana, è probabile che vedrete fra le novità non pochi romanzi dedicati a un dolore dell’autrice o dell’autore. Un dolore della propria vita raccontato attraverso la storia di un romanzo. Lo scrittore Michele Vaccari ha un’idea precisa su questo fenomeno.
CONSIGLI DI LETTURA
Due pillole fulminee, non sono recensioni, ma celerensioni.
La stella del deserto di Michael Connelly, edito da Piemme nel 2022 (traduzione di Alfredo Colitto), racconta l’ennesima avventura investigativa di Harry Bosch, a cui il noto scrittore statunitense ci ha abituato. Una famiglia sterminata da uno psicopatico, un caso che soltanto grazie alle intuizioni di Renée Ballard potrà essere risolto. Una scrittura che vi tira dentro nella storia, coinvolgendovi.
Fuga dalla città di Fabio Massa, edito da Chiarelettere nel 2021, descrive la realtà milanese che potrebbe essere confrontata con altre città italiane. La pandemia ha portato nuove domande sugli spazi che abitiamo. Una trasformazione ben descritta nel saggio che aiuta a prendere le misure su argomenti che diventeranno ancor più presenti nelle nostre vite.
UN LIBRO SUL KALSARIKÄNNI?
Kalsarikänni. L'arte finlandese di stravaccarsi di Miska Rantanen, edito da Ad Est Dell’Equatore nel 2018 (traduzione di Irene Sorrentino), mi ha stupito. Pensavo fosse una cavolata editoriale, invece è una filosofia di vita, un modo per resistere alle vicissitudini che tutti viviamo. Tanto semplice quanto piacevole nella lettura, ve lo consiglio se volete farvi ispirare da una forma zen in salsa finlandese.
VIAGGI LETTERARI
Pasolini divide da sempre in Italia, spesso per ragioni politiche. Dal 1975 e fino alla morte pubblicò una serie di articoli sul Corriere della Sera e sul settimanale Il Mondo, raccolti e pubblicati postumi da Einaudi con il titolo Lettere luterane. Il progresso come falso progresso.
Essi ti insegnano: primo, la rinuncia: rinuncia resa assoluta, abitudinaria, quotidiana dalla mancanza di vitalità, che in essi è un dato di fatto reale, fisico, ma che in altri (come in te), può essere una tentazione. Essi dovevano morire; o meglio, in altre circostanze sociali, sarebbero di sicuro morti. Essi devono istintivamente ridurre al minimo lo sforzo per vivere: il che in termini sociali significa appunto rinuncia. È vero che come dice un mio amico di Chia – un ragazzetto che ricorda i proverbi dei vecchi – «il mondo è dei bravi, e i cojoni se lo godono». È una delle più grandi verità che le mie orecchie abbiano mai ascoltato. Tuttavia, io, vecchio borghese razionalista e idealista, cioè «bravo», continuo sempre a detestare con tutte le mie forze lo spirito di rinuncia. Che è poi ansia di integrazione e qualunquismo. Non temere di essere ridicolo: non rinunciare a niente. Lascia che i cojoni si godano il mondo, e invidia pure come me, struggentemente, per tutta la vita, la loro felicità.
La seconda cosa che i «destinati a morire» ti insegnano è una certa obbligatoria tendenza all’infelicità. Tutti i giovani di oggi – tuoi coetanei – hanno l’imperdonabile colpa di essere infelici. A quanto pare, non ci sono più cojoni: se non a Napoli o a Chia. Tutti sono bravi: e dunque tutti hanno la loro brava faccia infelice. Essere bravi è il primo comandamento del potere dei consumi (nel cui universo mentale e di comportamento tu, povero Gennariello, sei nato): bravi cioè per essere felici (edonismo del consumatore). Il risultato è che la felicità è tutta completamente falsa; mentre si diffonde sempre di più una immediata infelicità. Sappi, invece, Gennariello, che, contrariamente al proverbio sublime di Chia, c’è anche una felicità dei bravi. Il proverbio di Chia dice infatti che «il mondo è dei bravi», alludendo decisamente al possesso, al potere. Ma allora va aggiunto che oltre al possesso del mondo da parte dei padroni, c’è anche un possesso del mondo da parte degli intellettuali, e questo è un possesso reale: com’è del resto quello dei cojoni. Si tratta soltanto di un diverso piano culturale. È il possesso culturale del mondo che dà felicità. Non lasciarti tentare dai campioni dell’infelicità, della mutria cretina, della serietà ignorante. Sii allegro.
La terza cosa che ti viene insegnata dai «destinati a morire» è la retorica della bruttezza. Mi spiego. Da alcuni anni i giovani, i ragazzi fanno di tutto per apparire brutti. Si conciano in modo orribile. Fin che non sono del tutto mascherati o deturpati, non sono contenti. Si vergognano dei loro eventuali ricci, del roseo o bruno splendore delle loro gote, si vergognano della luce dei loro occhi, dovuta appunto al candore della giovinezza, si vergognano della bellezza del loro corpo. Chi trionfa in tutta questa follia sono appunto i brutti: che sono divenuti i campioni della moda e del comportamento. I «destinati a essere morti» non hanno certo gioventù splendenti: ed ecco che essi ti insegnano a non splendere. E tu splendi, invece, Gennariello.
LIBRERIE/BIBLIOTECHE FICHISSIME
Esistono luoghi dove i libri non sono gli unici protagonisti perché le librerie e le biblioteche sono anch’esse protagoniste.
Llibreria Drac Màgic, Palma di Maiorca, Spagna
ABITUDINI STRANE DEGLI SCRITTORI
La poetessa statunitense Gertrude Stein, che forse qualcuno ricorda anche impersonata da Kathy Bates nel film Midnight in Paris, aveva una routine molto rigida. Perciò, poteva mettersi a scrivere ovunque per rispettare gli impegni, per esempio capitò più volte che rimase per ore a scrivere chiusa in auto, ferma nel traffico di Parigi, dove visse per molti anni.
UNA PAROLA A SETTIMANA
Stiamo sempre più perdendo la ricchezza della lingua italiana e diverse sono le ragioni. Provate a sfidare voi stessi e qualcun altro. Vi presenterò ogni domenica una nuova parola. La conoscete?
Cernécchio s. m. [lat. tardo cernĭcŭlum «staccio», poi «scriminatura» e *«vertice del capo»], tosc. – Ciocca di capelli arruffata, ricciolo sfatto: tagliar Questi grigi c. (Carducci); già Vittoria era desta, si aggiustava i propri panni di vecchia, i c. sulla nuca (Pratolini); aver due c. sulla testa, iron. o spreg., avere pochi capelli. [ringrazio il vocabolario Treccani]
MERCHANDISING LETTERARIO
Per motivi che sarebbe lungo dire, pochi anni fa feci qualche ricerca sul merchandising con tema libri e scrittori. Scoprii un universo che mi era ignoto.
Idee a bombazza! Una abat-jour semplice per lettori.
La Booksletter è un impegno settimanale di ore che ho scelto e mi diverte. Amo leggere, amo i libri, amo parlarne. Non ho un assistente, preparo ogni sezione nei momenti di pausa lavorativa.
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Vi ringrazio per l’attenzione e a presto!
Morgan
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