Care e cari, martedì 21 novembre, alle ore 11:00, avrà luogo la prima conferenza stampa di Più libri più liberi 2023, la fiera nazionale della piccola e media editoria, uno degli appuntamenti più attesi dell’anno. Dal 6 al 10 dicembre, presso il Nuovo Centro Congressi (la Nuvola) di Roma, tanti i protagonisti dell’editoria presenti e di certo ci saranno eventi dedicati alla scrittrice Michela Murgia, scomparsa pochi mesi fa, se non altro perché la direttrice editoriale Chiara Valerio era una sua cara amica.
La fiera è nata nel 2002 grazie a un’idea di tre case editrici (Armando Editore, Salerno Editrice e Voland) e in vent’anni ha saputo conquistarsi la stima di tanti lettori diventando un punto di riferimento nazionale, in particolare, per il centro e sud Italia. Nel 2022 più di 100 mila persone si sono date appuntamento qui, confermando l’apprezzamento del pubblico.
NEWS
Gli scrittori sono come gli adolescenti: bugiardi. Un’intervista di Lucy a Bret Easton Ellis.
Un’intervista a Hernan Diaz, scrittore statunitense che nel 2022 ha pubblicato Trust, con il quale quest’anno ha vinto il Pulitzer per la narrativa.
Alan Lomax, l’uomo che registrò il mondo, su minima et moralia.
Octavio Paz, biografia di un poeta, su DoppioZero.
CONSIGLI DI LETTURA
Una cosa divertente che non farò mai più di David Foster Wallace, edito da minimum fax nel 1998 e poi di nuovo nel 2017 (traduzione di G. D’Angelo e F. Piccolo), non mi stancherò mai di consigliarlo per i sorrisi che vi strapperà perché l’autore partecipò a una crociera di lusso nei Caraibi e la raccontò come reportage per la rivista Harper’s. Spietato, sarcastico e con ritmo narrativo incalzante.
Lo Zen di Christmas Humphreys, edito da Astrolabio Ubaldini Editore nel 1963 (traduzione di Paolo Vivante), è diventato negli anni un classico su questo tema. Che cos’è davvero la vita che ognuno di noi affronta ogni giorno? Lo zen ne è l’essenza secondo l’autore, inglese e interessato al buddismo fin da giovane.
UNA PAROLA
Stiamo sempre più perdendo la ricchezza della lingua italiana e diverse sono le ragioni. Provate a sfidare voi stessi e qualcun altro. Vi presenterò ogni volta una nuova parola. La conoscete?
Orifiamma (ant. oriafiamma) s. f. [dal fr. oriflamme, ant. orieflambe, comp. dell’ant. orie «dorato» (dal lat. aureus) e flambe «fiamma»]. – 1. Bandiera di colore rosso cosparsa di stelle o di fiamme d’oro e terminante in due o tre punte bordate da una frangia di seta verde e oro, originariamente insegna dell’abbazia di Saint-Denis, alla periferia settentr. di Parigi sulla riva destra della Senna, e dal sec. 12° al 14° insegna militare dei re di Francia. Per estens., gonfalone, stendardo di parata. In senso fig., Dante usò la parola per indicare la parte più luminosa dell’Empireo, nel centro della quale siede Maria: Così quella pacifica oriafiamma Nel mezzo s’avvivava. Erroneo, per quanto non infrequente, l’uso come masch.: Il dorato orifiamma che va primo al torneo (Giacosa). 2. Nel linguaggio marin. del passato, sinon. di fiamma (bandiera). 3. Razza di pesci rossi, appartenente al genere carassio, caratterizzata dalla pinna caudale doppia e allungatissima, simile a un velo.
[ringrazio il vocabolario Treccani]
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AI E DINTORNI
Negli ultimi giorni è accaduto l’impensabile. Sam Altman, fondatore di OpenAI, è stato per così dire estromesso dall’azienda per mancanza di fiducia da parte del Consiglio di amministrazione. Questo ha scatenato una serie di conseguenze, fra le quali il licenziamento di altre figure nevralgiche della società. Che cosa sta succedendo? Mentre Mira Murati, Chief Technology Officer, è stata nominata CEO ad interim, nelle ultime ore sembra essere in corso una trattativa fra Altman e la società per un compromesso vantaggioso su entrambi i fronti e un nuovo ritorno in società del fondatore.
Da quanto finora trapelato, ci sarebbe molto di più che una semplice mancanza di fiducia fra i vertici. Gli investitori hanno chiesto a Satya Nardella, Amministratore Delegato di Microsoft (società che ha investito tantissimo a livello economico su OpenAI), di intervenire per favorire il compromesso.
Stando ad alcune indiscrezioni, Altman ha una visione del futuro dell’intelligenza artificiale generativa che piano piano si è allontanata dalla visione del Consiglio di amministrazione, tanto da portarlo a lavorare già su una nuova start-up.
Marco Montemagno, divulgatore che probabilmente molti di voi conoscono, ha dedicato ieri un suo video a questa situazione, ne consiglio l’ascolto per capire le ipotesi e gli scenari.
Se volete una sintesi brevissima di quanto accaduto, la potete trovare in lingua inglese su TechCrunch.
Sul Guardian, sempre in lingua inglese, trovate la conferma di alcune indiscrezioni su Sam Altman.
Su Formiche ci si interroga sul futuro di OpenAI.
CORSI
Nel gennaio 2024 saranno avviati due corsi per ChatGPT, il primo per neofiti desiderosi di conoscere lo strumento da zero e il secondo per coloro che intendono utilizzare con più consapevolezza le funzioni avanzate (Plugins, Custom Instructions, Advanced Data Analysis, GPTs).
Domenica 3 dicembre saranno presentati ufficialmente i nuovi corsi nel prossimo invio della Booksletter, nel frattempo si possono già ricevere le informazioni a riguardo inviando una e-mail e mettendo in Oggetto Corso ChatGPT. Iscrivendosi entro il 3 dicembre si avrà diritto a una riduzione consistente sul prezzo. Si prega di esplicitare a quale corso dei due siete interessati.
I VOSTRI RACCONTI
Sulla scia di una bella iniziativa di alcuni anni fa su Sul Romanzo, ho intenzione di aprire questo luogo virtuale ai racconti. Che cosa significa? Nel prossimo invio della Booksletter fornirò i dettagli per inviare un vostro racconto e se qualcuno avrà una sua originalità peculiare, sarò lieto di farlo conoscere a tutti voi. Potrebbe essere un buon modo per ottenere un pizzico di visibilità (ricordo che la Booksletter ha in questo momento 13.885 iscritti, per la precisione, con un tasso di apertura medio del 52%), anche considerato che mi leggono qui editor, editori, redattori, che scandagliano la rete alla ricerca di nuove voci.
La Booksletter è un impegno di ore che ho scelto e mi diverte. Se questo progetto ha reso una vostra giornata un po’ migliore o se pensate che vi sia stato utile in qualche modo, considerate la possibilità di sostenerlo con una piccola somma una tantum grazie a Buy Me A Coffee.
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Vi ringrazio per l’attenzione e a presto!
Morgan
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Magari fosse automatico "più libri più liberi". Vero che nelle dittature (politiche o religiose) i libri si bruciano , soprattutto i libri liberi, perché scomodi. Nelle democrazie, è sufficiente non venderne o vendere quei pochi che eliminano il rischio ai lettori di diventare liberi e accontentano chi ama le s/comodità, ché i soldi li hanno anche loro. Purtroppo, non vedo grandi differenze tra piccola/media editoria e grossa (e non grande) editoria. Come sempre, esagero e sbaglio, figuriamoci.