Ciao, un invio della Booksletter completamente diverso dagli altri. Devo confidarvi una cosa importante e spero che avrete la pazienza di leggermi, perciò vi ringrazio già da ora.
In questi giorni, due anni fa, inviai il primo numero della Booksletter. Era da tempo che ci pensavo, avevo solo bisogno di sentire l’energia giusta. Non so se capite ciò che intendo, esistono quelle fasi di vita nelle quali sapete benissimo che cosa dovreste fare, ma per qualche motivo rimandate. Poi d’improvviso qualcosa si sblocca. Andò così il 9 aprile 2022. Ricordo con precisione quando inviai il primo numero con il titolo Primi passi e ambizioni.
Come sapete, da qualche tempo la Booksletter è quindicinale, ma per più di un anno è stata settimanale. Un piacere? Certo. Altresì un impegno che richiede energia e ore. Un impegno fra le varie attività, i pensieri, gli accadimenti. Il 2023 è stato un anno molto complicato per me, nel quale ho vissuto un calo drastico di energia e non solo. Potrei dire, per semplificare, che c’è stato un prima e un dopo. Chi mi conosce bene, e con bene intendo bene bene, sa che nonostante l’esposizione nei social network e nei miei piccoli progetti editoriali, sono una persona assai riservata. Solo la mia compagna conosce i particolari di quanto mi è accaduto. E rimarrà così perché voglio concentrarmi nel presente, nella bellezza che mi è stata regalata e nella ferma convinzione che c’è sempre qualche motivo se accadono le cose.
Nei mesi difficili vedevo solo nebbia e ho avuto paura, non saprei dirlo in altro modo. Una paura che mi attanagliava l’anima con insistenza e ferocia. Tendo a essere una persona che si concentra nel trovare le soluzioni e così ho fatto. Perciò, nel tempo libero, per non cadere in pensieri tristi che erano sempre sul punto di esplodere, mi sono dedicato anima e corpo all’intelligenza artificiale generativa, studiando e sperimentando. Non solo, ho continuato a fare le interviste agli addetti ai lavori dell’editoria su YouTube e nel luglio scorso ho creato la community 22e22 dedicata ai libri e ai lettori. Inoltre, pensare alla Booksletter mi impegnava la testa e rispondere alle tante e-mail che mi avete inviato con le più varie domande ha permesso di non deprimermi.
Sì, avete capito bene, mi sono buttato nel fare per non pensare.
Ha funzionato? Sì, si aprirebbero fragilità e discorsi, ma in generale sì. Ho voluto accennare a questa situazione che ora guardo con un sospiro di sollievo alle spalle perché devo in parte ringraziare anche voi. Nonostante i momenti negativi che sono durati mesi, ho voluto occuparmi della Booksletter senza abbandonarla. Sarebbe stato più facile e invece mi ripetevo che era fondamentale tenere la mia mente occupata. Non sono mancate le lacrime e le notti insonni a guardare il soffitto nel buio, per non parlare degli incubi e delle attese snervanti, eppure eccomi qui a poter dire che a volte le cose vanno bene. Non c’è merito. Non c’è un metodo più giusto di altri per affrontare una grande sofferenza. La casualità dell’universo a volte ci abbraccia, altre volte no. A un certo punto, dopo mesi di pioggia interiore, ho sentito un abbraccio solare e ho pianto.
Vi confesso che mi sto già un po’ pentendo di quanto ho scritto finora, ma forse ho bisogno di buttarlo fuori in qualche modo, perché gli entusiasmi come se non ci fosse un domani, le paure travestite di sorrisi, il Morgan sempre molto preso, quante cose fa, indaffarato, sì, ma a volte dietro le maschere pirandelliane esistono vite che non si raccontano perché forse, in un’epoca di spettacolarizzazione del dolore, e mi ci sono infilato pure io in parte oggi, c’è anche qualcuno che non intende buttare ai quattro venti i dettagli della propria intimità. Un poeta sosteneva che c’è riservatezza e riservatezza, saperle distinguere è una virtù da coltivare.
La chiudo qui e vi ringrazio. Di cuore.
Due notizie, prima di darvi appuntamento al prossimo invio della Booksletter, quando tornerò alla consueta forma che conoscete.
La prima. Il sondaggio della scorsa volta ha dato un esito di maggioranza: ci troveremo al Salone del Libro di Torino sabato 11 maggio alle ore 14:00 per un caffè. Chi ci sarà, mi scriva. Raccoglierò le e-mail e presto vi invierò le informazioni necessarie.
La seconda. Come vi dicevo, anche ChatGPT mi ha aiutato nel 2023 su più fronti e una parte di questi riguarda la quotidianità. Perché non condividere ciò che ho scoperto e che potrebbe aiutare altre persone? Vi costerà 4-5 libri, profittando del temporaneo 50% di sconto, e vi spiegherò come fare passo dopo passo iniziando da zero. Ho cercato online, mi sembra che non esista finora un corso così in Italia.
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La Booksletter è un impegno di ore che ho scelto e mi diverte. Se questo progetto ha reso una vostra giornata un po’ migliore o se pensate che vi sia stato utile in qualche modo, considerate la possibilità di sostenerlo con una piccola somma una tantum grazie a Buy Me A Coffee.
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Vi ringrazio per l’attenzione e a presto!
Morgan
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Ho letto con l'attenzione di sempre quanto hai scritto e mi rendo conto di cosa ti deve essere costato scriverlo. Quindi grazie e, spero, a presto.
Trovo che sia molto coraggioso e spero per te liberatorio aver condiviso con il tuo pubblico ciò che senti. Ti ammiravo prima, ti ammiro ancora di più adesso. Ci vediamo al Salone! :) Un abbraccio forte!