Eccoci all’ultimo dei quattro Paesi che menziono per il fermento letterario, dopo avere parlato di Giappone, Corea del Sud e Nigeria: la Norvegia. Lassù nella mappa e nel nostro immaginario fra ghiacci, neve e freddo, c’è un ecosistema artistico che a noi italiani farebbe solo invidia. Perché? In primo luogo, devo subito dire che lo Stato gestisce il Fondo Sovrano Norvegese, creato nel 1990 e che oggi è diventato un tesoretto a beneficio di tutta la popolazione (1656 miliardi di euro. Considerate che il debito pubblico italiano è circa 2947 miliardi di euro). Quella scelta lungimirante della classe dirigente norvegese permette oggi, fra le altre cose, una struttura di fondi a sostegno di artisti e scrittori che rappresenta un faro a livello mondiale. Quindi, un fermento sostenuto anche dallo Stato e non è un caso che le traduzioni godano di buona salute. Inoltre, fondazioni private, residenze temporanee, premi di altissima qualità, come dicevo un ecosistema artistico che rispetto all’Italia sembra un film di fantascienza, ma di quella bella e a lieto fine. Date le premesse, potete immaginare che il fermento letterario norvegese è una boccata di ossigeno in un bosco e non l’aria inquinata di una città. Tanti scrittori sono liberi di creare arte in un contesto che rasserena. Bene inteso, non significa che non ci sia concorrenza e non vi siano pure là problemi, ma capite che quando lo Stato è un alleato e non un nemico superficiale come spesso accade in Italia, allora la vita degli scrittori diventa un’avventura artistica da vivere intensamente (entrerò nel dettaglio con gli abbonati).
NEWS
10 anni con ilLibraio.it, mentre tutto cambia.
Caso Raimo: chi spara a Capodanno viene promosso, chi critica un ministro viene sospeso.
L'intelligenza artificiale prova a diventare intelligenza editoriale. E c'è già chi la usa (occupandomi di tali argomenti, come qualcuno di voi sa, ho letto l’articolo con il sorriso. Mi limito a dire soltanto questo e lo segnalo per una futura memoria).
Libri illustrati in mostra. Casa Piani ospita un viaggio nell’editoria per l’infanzia.
Editoria, Gallucci acquisisce Centauria libri.
Intervista a Riccardo Gazzaniga: il poliziotto scrittore che racconta storie vere.
CONSIGLI DI LETTURA
Nuotare nel buio di Tomasz Jedrowski, edito da E/O nel 2021 (traduzione di Gianluca Fondriest), è un romanzo delicato e doloroso. L’ho letto l’anno scorso e ancora a volte penso a questa storia di due innamorati che per il contesto politico e storico si ritrovano a un certo punto a essere divisi nella Polonia degli anni Ottanta. Una scrittura così elegante verso cui non potrete essere indifferenti.
La vita dell'altro. Svevo, Joyce: un'amicizia geniale di Enrico Terrinoni, edito da Bompiani nel 2023, vi racconterà l’amicizia fra due celebri scrittori. Tanti aneddoti e collegamenti fra le loro opere. Non è un libro di facile lettura, se non altro per le numerosissime citazioni, ma ve lo consiglio per la bellezza di un pezzo importantissimo della letteratura. Un plauso infine all’autore per l’imponente lavoro di ricerca (è un docente universitario di letteratura inglese).
CONNESSIONI E PONTI
Emil Cioran è un autore che amo molto, ricordo ancora l’emozione di leggere Al culmine della disperazione tanti anni fa. Il problema però che mi ha sempre creato leggerlo è che in qualche modo mi portava a pensare di allontanarmi dalla gente, di isolarmi, di avere a che fare il meno possibile con gli altri. E non per una banale sfiducia verso il genere umano, ma come scelta più che consapevole. Un giorno, per pura casualità, incontrai queste parole nei suoi Quaderni.
«Più facciamo progressi interiori più diminuisce il numero di coloro con cui possiamo realmente comunicare.»
E lì è stato un momento deflagrante, uno di quei momenti in cui senti che c’è stato un prima e un dopo. Fermo restando che i progressi interiori rappresentano un concetto assai relativo per ognuno di noi, per quanto mi concerne sentii di essere allineato con Cioran. Per quanto io fossi un animale sociale, desideroso di incontrare mondi differenti per allargare il mio sguardo, sapevo, in qualche luogo remoto della mia anima, che era esattamente così. Seguirono anni di dubbi a riguardo, o meglio, di fasi alterne, e di recente ci ho ripensato.
Voi che cosa ne pensate? Mi piacerebbe leggere la vostra opinione.
UNA PAROLA
Stiamo sempre più perdendo la ricchezza della lingua italiana e diverse sono le ragioni. Provate a sfidare voi stessi e qualcun altro. Vi presenterò ogni volta una nuova parola. La conoscete?
Stoltilòquio s. m. [dal lat. stoltiloquium, comp. di stultus «stolto» e tema di loqui «parlare»], letter. raro. – Discorso stolto, o da persona stolta.
[ringrazio il vocabolario Treccani]
Se vi piace quanto state leggendo, che ne dite di mettere un cuoricino alla fine? Grazie!
SEGNALAZIONE
Dal 28 novembre al 1° dicembre tornerà Festival del Classico a Torino.
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I VOSTRI RACCONTI
Le danzatrici di Ilaria Pamio.
Continuano ad arrivare racconti (anche se meno rispetto ad alcuni mesi fa), scusate se non riesco a rispondere a tutti. Ho formato un piccolissimo gruppo di volontari per questa attività, quando un racconto ottiene la maggioranza positiva allora lo pubblicherò.
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